Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
190 | INFERNO. — Canto VIII. Verso 113 a 130 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedia - Inferno (Lana).djvu{{padleft:194|3|0]]
Ma ei non stette là con essi guari,
Che ciascun dentro a pruova si ricorse.
Chiuser le porte que’ nostri avversari 115
Nel petto al mio signor, che fuor rimase,
E rivolsesi a me con passi rari.
Gli ocelli alla terra, e le ciglia avea rase
D’ogni baldezza, e dicea ne’sospiri:[1]
Chi m’ha negate le dolenti case? 120
Ed a me disse : Tu, perch’io m’adiri,
Non sbigottir, ch’io vincerò la pruova,
Qual ch’alla difension dentro s’aggiri.
Questa lor tracotanza non è nuova,
Che già l’usaro a men segreta porta, 125
La qual senza serrarne ancor si trova.
Sovr’essa vedestù la scritta morta:
E già di qua da lei discende l’erta,
Passando per li cerchi senza scorta,
Tal che per lui ne fia la terra aperta. 130
intese o cadde in inganno di gramatica. Bene corretto BU, il parmigiano 18 e il Landiano; il parmense I, 104 e i BP, BV hanno per cattiva scrizione potti per potei. II parmigiano del 1375 ha potei.
- ↑ V. 119 Scrivo baldezza e non baldanza registrando col Land.
V. 117. Qui tocca lo modo della ritornata di Virgilio verso lui, la quale era non molto balda, e dice che tenea gli occhi alla terra quasi pensando e provedendo. E soggiunge ch’erano rase le sue ciglia di baldezza, e ne’sospiri venia conquerendosi di tale contraddizione.
121. Qui mostra l’essere ricordato e in memoria di Virgilio, lo qual non era alterato da ira per l’offesa a lui fatta, ma confortando il porse sicurtade, dicendo che pur vincerebbeno lor prova.
124. Qui aduce per esemplo che cosi cagieranno di questa prova come altra fiata fenno, quando la volseno centra Cristo, lo quale li ruppe le porti che di sopra ha viste come nel terzo capitolo si contiene dov’era scritto: lassate ogni speranza voi che intrate. E però dice Virgilio a Dante: sovr’essa vedest’tu la scritta morta[1]; soggiunge che già è dentro da questa porta rotta un messagio dal cielo, lo qual farà sie che per lui sarà aperta la porta, lo quale non viene con scorta, ma sanza compagnia. Sanza, quasi a dire: elli vene con tale allegazione che non li può essere contraditta.
E qui si termina l’ ottavo capitolo.
- ↑ Questo passo creduto fattura di più e male scritto avevo posto in nota; visto il Cod Di-Bagno, e ho rimesso al testo. Il tratto dell’iscrizione manca al Laur. XC, 121; a questo, al XC, 115, al Cod Di-Bagno e alla Vindelina mancano le parole da e però fino a scritta morta che trascrivo dal Ricc. 1005.