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INFERNO. — Canto IX. 193

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedia - Inferno (Lana).djvu{{padleft:197|3|0]]di san Giovanni, capitolo IIII, che dice: ego et pater unus sumus. E perciò dice santo Augustino: qui dicit unum, liberat te ab Arrio; qui dicit sumus plus, liberat te a Sabellio.

Lo terzo errore fu quello di...[1] lo qual puose figliuolo al padre: centra al qual errore l’Apostolo ad Colossenses primo: qui est imago invisibilis Dei.

Lo quarto errore è quello ch’haveano quelli di Macedonia, li quali puoseno lo Spirito santo essere creatura; contra lo qual errore è l’Apostolo ad Corintios tertio: Deus autem spiritus est. Lo quinto errore è quello ch’hanno li greci; li quali tengono che lo Spirito santo procede solo dal Padre e non dal Figliuolo: contra lo quale errore è san Giovanni in lo Evangelio XIIII: Paraclitus autem Spiritus sanctus, quem emittet pater in nomine meo, quia si eum mittet pater tamquam spiritus filii et a filio procedentem. E Johannis XVI, dicit: ille me clarificabit quia de meo accipiet. [2]Centra li quali errori si dice in lo Simbolo: Credo in Deum patrem omnipotentem et in Filium eius genitum non factum consubstantialem Patri, et in Spiritum sanctum dominum et vivificantem, qui ex Patre filioque procedit.

Lo terze articolo si è a creder Dio creatore di tutto, si come è scritte in lo Genesis: dixit et facta sunt etc. Centra lo quale articolo fu Democrito ed Epicuro, li quali puosono lo mondo non esser create da Dio, ma composto di atomi, cioè di corpi indivisibili, e fatto a casu, cioè senza proposito e intenzione. Centra lo quale è scritto in lo psalmo: verbo domini cœli firmati sunt.

Lo secondo errore fu quello di Platone e d’Anassagora, li quali posero lo mondo non essere fatto da Dioo, ma da materia prejacente, cioè ch’era inanzi. Centra lo quale errore è lo psalmo: mandavit et creata sunt; idest ex nihilo facta.

Lo terzo errore è quel del Filosofo, § Phisicorum, che tenne bene che Dio fé’ lo mondo, ma fèlle ab eterno. Centra le quale è lo principio del Genesis: iti principio creavit Deus cœlum et terram. Lo quarte errore è quello de’Manichei, li quali puoseno Dio creatore delle invisibili creature, ma le visibili pur fece. Contra le qual dice l’Apostolo ad Corinthios: fide intelligimus aptata esse saecula verbo dei ut ex invisibilibus visibilia fierunt.

Lo quinto errore fu quello di Simon mago e di Menandro, e de’ suoi seguaci e discepoli, li quali tenneno che la creazion del mondo non fusse da Dio, ma da li suoi angeli. Contra lo quale errore è l’Apostolo in Actibus XVII: Deus qui fiecit mundum et omnia quæ in mundo sunt etc.

Lo sesto errore è di quelli che diceano che Dio non governava lo mondo per sè solo, ma per alcune parti a lui subiette sicome per li cieli. Contra lo quale errore è Iob. XXXIV quem constituit alium super terram? autem qui posuit super orbem quem fabricatus est? E contra tutti questi errori del terzo articolo è scritto nel ssimbolo: factorem cœli et terrǣ visibilium omnium et invisibilium.

  1. Manca l’eretico: il Cod. L. IX, 121, ha un nome che sembra Viviano.
  2. Questo, e molti altri passi sono confusioni di testi e di luoghi, mi aiutò il Cod. Di-Bagno.
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