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224 | INFERNO. — Canto XI. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedia - Inferno (Lana).djvu{{padleft:228|3|0]] Quelli ch’èn fraudolenti contra li inconfidenti, e stanno nelli due circoletti del secondo girone, son partiti in due circoletti del secondo girone. L’uno è li fraudolenti in singular persona, come ingannatori, ruffiani, falsari, simoniaci, auguri; e questo è lo primo. L’altro circolo si è li fraudolenti in comune, come barattieri, ipocriti, Caifas e ’l socero che consigdionno li Farisei fraudolentemente che facessino si che Cristo morisse, ladroni, crudeli, cavillosi, e datori di falso consiglio e seminatori di scandalo, alchimisti, e li Giganti che fabulosamente preliarno[1] con li dei. E questo si è lo secondo.
Quelli ch’ènno fraudolenti contro li confidenti, che stanno nel centro, com’è detto, sono traditori come Lucifero è; e questi stanno nel terzo circoletto che è nel centro del mondo.
Poscia ch’ha detto la distinzione de’ luoghi, si ’l domanda per modo ch’ è dubbio, qual’è la cagione che molti peccatori sono puniti fuori della detta città, e questi dentro. E sì come apparirà nella esposizione, e lì si solve lo dubbio. Ancora li fa un’altra questione, com’è cioè che lussuria è reputata più ingiuria di Dio che del prossimo, imper quello che l’autore mette per sè li ingiuriatori, com’è detto, del prossimo, e per se li ingiuriatori della divinitade. E solve questa questione come apparirà nel testo.
Poi compie suo capitolo denotando lo tempo che era per constellazione. Ed è da notare che l’autore fin quie non è stato se non un die e una notte, cioè XXIIII ore in questo laberinto. (1) [2]