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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu{{padleft:132|3|0]]massima cordialità. Glutz-Blotzheini[1] nella sua breve descrizione che fa di Roveredo, dice che cento sedici furono gli adulti Locarnesi dei due sessi, oltre i fanciulli, che a quell’epoca si rifugiarono in quella Comune, fuggendo le persecuzioni per aver essi abbracciata la riforma di religione. Queste molestate, indi esigliate famiglie, parte delle quali si fermò in Roveredo, e parte si trasferì a Mesocco, dimoravano nella Mesolcina per due mesi circa, trovandosi sicure sotto una sincera protezione sì dell’intera popolazione, che dei Magistrati; dopo il qual tempo partirono per l’interno della Svizzera, scegliendosi per nuova loro patria delle terre de’ protestanti.

Francesco Trivulzio credendo di poter far validare una da lui supposta ambiguità nella scrittura di cessione, che dodici anni prima aveva segnata in favore della Valle, nel 1561, per mezzo d’avvocati si rivolse alla Lega affinchè obbligasse la Mesolcina a rispondere in causa, ciocché seguì ancora sotto il Tribunale di Sessame: il quale con sentenza appoggiata alle giuste riprodotte ragioni della Mesolcina, cassò tutte le vecchie e nuove invalide avanzate pretensioni del Trivulzio.

  1. Prima Edizione.
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