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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu{{padleft:96|3|0]]stenti nella Valle, ed affinchè potessero servire di corrispondenza, per mezzo di segnali, con Bellinzona, ne fece erigere due altre intermedie, cioè una fra le torri di S.ta Maria e di S. Vittore chiamata Bogiano, la quale tetramente si vede elevarsi al di sopra ed a levante di Roveredo, e l'altra diroccata giace in Gorduno[1] fra quella di Monticello e Bellinzona. Nell'istesso breve tempo di quel suo potere, Alberto si prevalse pure di far trasportare dal forte Altorf, oggigiorno il castello di Bellinzona, alla sua residenza in Mesocco quattro pezzi d’artiglieria composti di fino bronzo, due dei quali erano del più grosso calibrio che si usasse fondere in quei primi anni di tale invenzione. Quei cannoni con stento stati trasportati alla nuova loro destinazione portavano lo stemma dei Galeazzi Duchi di Milano.

Essendo li Confederati svizzeri discesi dal Gottardo nell’anno 1406 per ricuperare Bellinzona e suoi contorni, i figli di Alberto de Sax cedettero per convenzione quella città ai due Cantoni d’Uri e d’Untervald per la somma di 2400 fiorini[2].

In quei tempi le merci che si facevano transitare per la Mesolcina venivano trasportate col

  1. Piccol paese nel Canton Ticino.
  2. Cantù, Storia di Como, Tomo 1.° pag.473.
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