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capitolo ii | 23 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Corano.djvu{{padleft:36|3|0]]l’assopimento, né il sonno, possono su lui. Tutto ciò che è noi Cieli e sulla terra gli appartiene. Chi può intercedere presso di lui senza il suo permesso? Egli conosce ciò che è prima degli uomini e ciò è dopo, ed essi non imparano della sua scienza che ciò che ha voluto insegnar loro. Il di lui trono si estende su i cieli e sulla terra, e la custodia non gli costa alcun pensiere.[1] Egli è l’altissimo, il grande.[2]
257. La Religione non deve essere forzosa. La vera strada si dislingue abbastanza dalla falsa.[3] Chi non crederà a Thagut[4] e crederà in Dio avrà preso in mano un manico di vaso solido, e che non può rompersi. Dio sente e conosce tutto.
258. Dio è il protettore di coloro che credono; li farà passare’dalle tenebre alla luce.
259. In quanto agli infedeli, Thagut è il loro, protettore; egli li condurrà dalla luce nelle tenebre; saranno destinati alle fiamme dove resteranno eternamente.
260. Non hai tu inteso parlare di colui[5] che disputò con Abramo in merito a Dio che lo fece sovrano? Abramo aveva detto: Il mio Signore è quello ohe dà la vita e la morte. Son io, rispose l’altro, che do la vita e la morte. Dio, replicò Abramo, fa venire il sole dall’oriente, fallo venir dall’occidente. L’infedele restò confuso. Iddio non dirige i perversi.
261. Non hai tu inteso parlare di quel viaggiatore, che passando un giorno vicino ad una città rovesciata dai fondamenti, gridò: Come farà Dio a far rivivere questa città morta? Dio lo fece morire, e restò così per cento anni, poi lo risuscitò, e gli dimandò: Quanto tempo sei tu rimasto qui? Un giorno, o alcune ore sole, rispose il viaggiatore. No, disse Dio, tu vi sei rimasto cento anni. Guarda le tue provvisioni di mangiare e bere; non sono punto guaste, ma guarda il tuo asino ( non restano che le ossa). Abbiamo voluto fare di te un segno d’istruzione per gli uomini. Vedi come facciamo sorgere le ossa, e ricuoprirle di carne. Il viaggiatore (alla vista del miracolo) gridò: Riconosco che Iddio è onnipotente.[6]
262. Quando Abramo disse a Dio: Signore fammi vedere come tu resusciti i morti, Dio gli disse: Non credi ancora? Io credo, rispose Abramo; ma rassicura perfettamente il mio cuore. Dio gli disse allora: Prendi quattro uccelli, e tagliali in pezzi, disperdine le membra sulla cima delle montagne, quindi chiamali, e verranno a te. Sappi che Dio è potente, e savio.
263. Quelli che spendono le loro ricchezze nel sentiere di Dio rassomigliano ad un grano che produce sette spighe, ciascuna delle quali dà cento grani. Dio accresce i beni di chi vuole. È immenso e sapiente.
264. Quelli che spendono le loro ricchezze nel sentiere di Dio e che non
- ↑ Il trono, korsi, che è sul cielo e la terra, è il trono di giustizia, il tribunale di Dio; quello designato col nome di Arch è il trono della Maestà Divina, e ben al disopra dei cieli.
- ↑ Questo versetto è recitato come preghiera, e si porta anche al braccio a guisa di amuleto.
- ↑ Allude a quei musulmani che volevano forzare i loro figli, rimasti idolatri, ad abbracciare l’islamismo.
- ↑ Thagut è il nome di un idolo.
- ↑ Deve essere Nimrod.
- ↑ L’uomo per il quale Dio fece questo miracolo era Ozair, o Esdra, che passando vicino alle ruine di Gerusalemme, distrutta dai Caldei, dubitava che fosse possibile di riedificarla.