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l’uomo nuovo 181

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Chiaroscuro.djvu{{padleft:187|3|0]] esempio o a Baunei, chissà quando potrò tornare a Nuoro. Forse mai.

«Adios, Nugoro, adios.

Adios, Nuigoro, adios,
  Ca parto pro m’ind’andare,
  E cando b’app’a torrare,
  Sos mortos den’esser bios....
[1]

— Buona sorte lo conduca, — diceva quella sempliciona di Annarosa, — vada con Dio e si ricordi di me.

— Me ne ricorderò finchè vivrò, — egli disse con voce grave. Ma del triste passato e dell’avvenire che la madre si augurava non una sola parola.

Spinta da un impeto di sdegno ella entrò e domandò al giovane quando intendeva di partire; Annarosa in piedi sulla sedia davanti al guardaroba si volse meravigliata a guardarla e fu lei a rispondere:

— Domani, non lo sapete?

— Tu sta zitta, semplice, e scendi e vattene. Non ti ha rovinato abbastanza?

Scosse la sedia, fece scendere e spinse fuori Annarosa. Il giovine non intervenne, non aprì bocca; finì di fare la sua valigia e se ne andò subito, deciso, poichè aveva appena i denari del viaggio, a passare la notte all’aperto, sul ciglio dello stradale in attesa che all’alba passasse la diligenza.

  1. Addio, Nuoro, addio — parto per andarmene, — e quando ritornerò, — i morti saranno vivi.
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