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16 grazia deledda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:22|3|0]] scose ancor meglio il paniere, e si avviò con Giaffà dal Mandarino.

— Tira la porta, e vienimi dietro — disse al figliuolo, nell’uscir di casa.

Invece di chiuder la porta, come Pan-a aveva voluto dire, l’idiota la tirò dai cardini e caricatasela sulle spalle andò dietro sua madre. La povera donna s’accorse di questa nuova sciocchezza solo quando furono nella sala ove il Mandarino, tutto avvolto nella sua veste rossa a rose gialle, faceva pubblica giustizia.

Dopo mille inchini di Pan-a, che mormorava umilmente:

— Von-fo! Von-fo![1], cominciò l’interrogatorio.

Naturalmente la povera vedova negò recisamente d’aver trovato un tesoro; — negò anche Giaffà, che pure aveva una pazza voglia di raccontar tutto; ma quando il feroce Mandarino minacciò di mettergli il kia, specie di collare di legno che si usa in Cina in segno di disonorante punizione, l’amico spifferò ogni cosa con i minimi particolari.

  1. Mille felicità! Mille felicità!
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