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62 grazia deledda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:68|3|0]]che, a piedi scalzi e con la lenza sulla spalla, si recava a pescare in certi piccoli stagni. Gli chiede:

— Bel pescatore, di grazia, come si chiama quella città?

Il pescatore non rispose, e si mise a cantare:


Io pesco anguilla, e dò la caccia all’oca;
Quella città laggiú si chiama Othoca[1].


— Bèh! — pensò Mariedda, — siamo ad Oristano.

Cammina, cammina, entrò in città, e subito si diede a cercare una famiglia presso la quale potesse entrare come serva; ma inutilmente. Dopo tre giorni e tre notti di viavai da una porta all’altra, morente di fame e di stanchezza, Mariedda non aveva ancora trovato padrona. Ma non disperava; e pregava, pregava sempre la bella Signora del Buon Consiglio, perché l’aiutasse.

Ora, al quarto giorno, passando davanti al palazzo reale, vide molta gente che parlava sommessa, pallida in volto e piena di dolore.

  1. Antico nome di Oristano.
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