< Pagina:Deledda - Le tentazioni.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

i marvu 37

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Le tentazioni.djvu{{padleft:43|3|0]] il marito era in campagna, e il frate con la donna cenarono assieme, cose buone....

— Ghiande arrosto? — domandò Diego, battendo la mano aperta sotto quella di Grazietta: le ghiande ch’ella teneva in pugno saltarono in aria e finirono sul fuoco. Ma per amore della storiella la piccina non fiatò.

— Ma che ghiande arrosto!... Maccheroni, carne arrosto, lepri in dolce, minestra, ecc. Mentre cenavano, don don alla porta. — C’è gente, — disse la donna. Subito cosa fa? Fa entrare il frate dentro al forno e con esso tutte le vivande. Poi andò e aprì. Era il marito che tornava di campagna con un compagno; un contadino molto ricco.

“— Non ce ne dai da cenare, capra mia?[1] Mi sto vedendo le orecchie[2].

“Ah, cosa fa la donna maligna? Sentite. Chichita, ti ho detto di star ferma: lascia le olive in pace. Sentite. La donna aveva un libro vecchio stampato. Lo prende e dice: libro mio, comando che appaja un piatto di

  1. La capra, nome scherzoso, sebbene poco gentile, con cui i paesani nuoresi chiamano talvolta le mogli.
  2. Locuzione nuorese, per esprimer un grande appetito.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.