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8 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della Nuova Istoria.djvu{{padleft:14|3|0]]soli militi che eletto aveanlo, venitegli da loro stessi di forza consegnato il palazzo con quanto eravi entro. Pur egli non di meno, addivenuto vittima de’ suoi elettori medesimi, regnò, a mo’ di notturno sogno, brevissimo tempo.

Ricorsi novamente al senato per deliberare cui porre in capo l’imperiale corona, Severo fu il trascelto. Ma usurpatosi ad un tempo il trono da Albino e Negro, sursero infra loro guerre civili nè di poco momento[1], le città reciprocamente discordi parteggiando chi per l’uno e chi per l’altro. Suscitatosi dunque nell’oriente e nell’Egitto non lieve scompiglio, i Bizantini favoreggiatori ed albergatori di Negro si esposero ad estremo pericolo. Ucciso costui trionfarono gli aderenti a Severo, il quale, morto a simile Albino, senza competitori governò la repubblica. Questi rivolse ogni sua cura ad emendare il male operato, ed innanzi tutto punì rigorosamente i militi che ucciso aveano Pertinace e messo in trono Giuliano. Ordinato quindi con senno l’esercito ed assaliti i Persiani, occupò di subito Ctesifonte e Babilonia. Fattosi poscia in quel degli Arabi nomati dalle tende loro Sceniti, ridusse in poter suo l’Arabia intera, e compiè valorosamente altre non poche geste. Era di più implacabile contro ai malfattori, le cui sostanze, giudicati rei, metteva nel fisco.

Ornate a simile di magnifici edifizj molte città, destinò a succedergli Antonino sua prole, e pervenuto agli

  1. Delle quali guerre e di quanto all’uno ed all’altro duce avvenne parla Erodiano in Severo.
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