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LIBRO PRIMO. | 3 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della Nuova Istoria.djvu{{padleft:9|3|0]]elementi stessi, al valicar dell’esercito in Europa bastevoli non fossero ad accoglierlo senza usurparsi a vicenda i loro diritti, eresse un ponte sopra l’Ellesponto ad agevolare il transito delle genti pedestri, e traforò l’Ato onde ricevesse col mare le navi; spaventata la Grecia dalla sola voce del formidabilissimo apprestamento, diè con ogni sua possa di piglio alle armi. Venuta quindi a battaglia navale presso Artemisio ed in seguito non lunge da Salamina[1], conseguì assai più illustre vittoria dell’antecedente, mettendo il re in precipitosa fuga dopo perduta la massima parte delle truppe, e la sconfitta delle altre a Platea[2] pose il colmo allo splendore della Grecia; mercè di che ella ridonò la libertà a’ suoi nazionali dimoranti nell’Asia, e dì quasi tutte le isole acquistò l’impero.
Che se di continuo rimasi fossersi uniti e paghi della presente loro fortuna, nè gli Ateniesi e gli Spartani pigliato avessero a separarsi gli uni dagli altri contrastandosi a vicenda la capitananza de' Greci, e mai più obbedito avrebbero a stranieri padroni. Ora dalla guerra del Peloponneso[3] menomatone l'esercito e ridotte all'indigenza le cittadi, aprironsi le porte a Filippo voglioso di aggrandire con arti e furberie un re-