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128 | diario roncalli |
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13. — Ieri sera, alle 9 circa, il generale Oudinot inviò un parlamentario, con dispaccio, al Triumvirato, al generale dell’armata, ed al generale della Civica[1] chiedendo la resa della città. Il generale Oudinot, frattanto, fece invitare Cernuschi ed un tal Lombard[2] al campo, a nome di un colonnello Saia, che voleva conferire con loro come conoscente; ma, con tale scusa, li ritenne quasi in ostaggio sino a che non tornò il parlamentario francese al campo.
Il suddetto proponeva al Cernuschi una capitolazione.
Alle 11 si riunì l’Assemblea, e la medesima concepì la risposta in senso negativo.
L’Assemblea si sciolse alle 2 1|4 ant.
In seguito di tale risposta, Oudinot questa mattina, a giorno, incominciò a far la breccia ed a gettare proiettili d’ogni specie[3].
Molte racchette caddero in Trastevere, non che bombe e palle di cannone di diverso calibro.
- ↑ Il Torre ed il Rusconi accennano ad un quarto dispaccio, mandato all’Assemblea. Tutti, sebbene con indirizzo diverso, erano dello stesso tenore.
- ↑ Il Lombard era scrittore e corrispondente del giornale il National di Parigi.
- ↑ Erano 21 pezzi, che tirarono tutto il giorno contro ai bastioni sesto e settimo.
- ↑ quando per uccidere mancò la munizione, per un istante quei bravi si rivolsero ai sassi e strapparono le baionette dalle mani del nemico».
Il Vaillant (op. cit., pag. 90) conferma ciò che scrisse il generale Garibaldi, dicendo che quella sortita poteva riuscire fatale ai Francesi.