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1849 | 183 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:201|3|0]]Dopo la medesima, Tosti diresse alcune parole ad Oudinot, cui questi rispose analogamente. Dopo tale risposta, vi furono applausi ad Oudinot[1].
Una piccola turba d’impiegati della Segreteria di Stato, con alcuni preti, con una bandieretta, giravano gridando «Viva Pio IX, viva il generale Oudinot». I medesimi circondarono il generale, lo applaudirono e gli baciarono le mani.
Trovando però pochi seguaci, s’indirizzarono verso Trastevere invitando a gridare «Viva Pio IX».
Le donne trasteverine li respinsero con cattivi modi ed invece profferirono ingiurie contro Pio IX stesso.
Alcune contrade furono ornate di arazzi. Al Corso nessun circolo, o casino vi prese parte[2].
Nella sera vi furono luminarie. Ad un’ora di notte vi fu illuminazione della Cupola e S. Pietro suonò a festa.
17. — Domenica, 15 corrente, giorno in cui fu festeggiato l’innalzamento della bandiera pontificia, fu da qualcuno osservato che con altro 15 luglio ebbe culla la libertà italiana e con questo ebbe morte.
- ↑ Al giungere del generale alla porta della basilica, fu salutato da un discorso di Monsignor Marino Marini, a cui rispose l’Oudinot. Un altro gliene rivolse il cardinale Tosti, e non mancò, naturalmente, la risposta del generale francese. Tutti questi discorsi furono publicati nel Giornale di Roma del 16 di luglio del 1849.
- ↑ Lo Spada, non certo sospetto d’essere poco favorevole al Governo pontificio, a pag. 711 del 3° volume della sua opera, da noi più volte citata, dice che «si videro fin dal mattino del 15 segnali di gioia in parte vera e sincera, in parte apparente e interessata».