< Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
344 diario roncalli

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:362|3|0]]veniente, nel tempio di Dio, siffatta dimostrazione quasi tumultuosa.

» Allora s’intese una voce, partita dalla massa, di «Via, basta» e tutti, obbedienti, se ne partirono.

» Frattanto un giovine, dell’apparente età di circa 24 anni, di statura piuttosto avvantaggiata, con poca barba in viso, decentemente vestito, si cavò di tasca alcuni foglietti e ne fece la distribuzione ai più devoti[1].

» Il sottoscritto si affretta di rassegnare all’E. V. Rev.ma tale discarico, mentre passa all’onore di rassegnarsi pieno di ossequio e rispetto».


13 Agosto. — Si assicura, da alcuni, che nella circostanza che il generale francese si recò, non ha guari, a Civitavecchia, si presentò al medesimo una deputazione composta dei soliti faziosi Del Grande, Silvestrelli, Ferri, ecc., chiedendogli l’assenso per una dimostrazione popolare nel giorno 15, esprimente i bisogni di riforme.

Altri dicono che fosse il solito Gennaraccio di Trastevere, con i suoi seguaci, il quale divisò di acclamare il S. Padre al suo passaggio.

Pasquino diede una scorsa a Zurigo. Tornato, Marforio gli domandò se aveva nulla conosciuto sulle sorti d’Italia.

Rispose che si trovò imbarazzato perchè uno parlava tedesco ed egli non lo capiva; un altro francese e neppure. Soltanto uno che parlava l’italiano, misto

  1. Era un’orazione funebre francese, in cui si commemoravano gli alleati caduti nella guerra per la indipendenza italiana.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.