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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:446|3|0]]Simili biglietti, con stemmi di Savoia e bandierette tricolori, questa mattina si trovarono nella scuola di matematiche alla Minerva, per il che la lezione non ebbe luogo ed il professore si ritirò.

Anche alle porte dei religiosi furono adissi cartellini, con cornicette verdi ed iscrizioni in colore rosso, col motto «Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia»[1].

Ieri sera fu arrestato Costantino Ciarli, figlio di un portiere e portiere anch’esso del tribunale criminale, rinvenuto con una bandiera italiana e molti fogli clandestini per affiggerli.

Due giovani audaci, ieri sera, si recarono sul Campidoglio per piantarvi una bandiera italiana.

Un gendarme se ne avvide e tirò una schioppettata, che forò il cappello ad uno. Si diedero alla fuga; ma uno ne fu arrestato.

  1. Avuta la notizia della proclamazione del Regno d’Italia, il Comitato nazionale romano fece affiggere in Roma la seguente epigrafe:

    «Eterno sia
    Nei fasti della Patria Redenta
    Il dì che per Divina Provvidenza
    E volontà del Popolo
    VITTORIO EMANUELE II
    Fu costituito
    RE D’ITALIA.
    Roma
    Immemore delle patite sventure
    Fiduciosa esultante
    Acclama al glorioso suo Re
    Invitto sul campo
    Leale sul trono
    Vindice e Liberatore d’Italia».

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