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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:60|3|0]] Si stabili, inoltre, che gli stabilimenti e luoghi pii, non potessero più acquistar nulla, benché a titolo di donazione. Si abolì la sorveglianza vescovile per le scuole, università, eccetto i seminari vescovili, ecc. Il prestito forzoso venne ammesso nell’Assemblea del 25 con voti:

99favorevoli
11contrarii
4motivati

114

Ai 23 un Commissario di polizia, con altri, andarono al palazzo di S. Ufficio, ne discacciarono i frati Domenicani, bruciarono i processi, requisirono il denaro che avevano, e quindi fecero un banchetto, alla cui mensa assidette il Vescovo....[1], che da venticinque anni trovavasi colà ritenuto.


28. — Nel dì 26 un ispettore di polizia andò a casa di Mons. Roberti[2], e, non avendolo trovato, gli lasciò intimazione in iscritto di dover partire da Roma nel termine di giorni sette, quindi si portò via tutte le carte.

  1. Non mi fu possibile saperne il nome, che il Roncalli non riporta.
  2. Monsignor Roberti era presidente di Roma e Comarca, ufficio che equivaleva a quello presente di prefetto di provincia. Fu poi cardinale e segretario dei memoriali.
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