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658 diario roncalli

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:684|3|0]]L’armata nemica raccolse le palle che furono tirate e le consegnarono ad un carrettiere che si recava a Roma perchè le restituisse ai palatini.

Nelle ore pomeridiane, dal campo italiano, fu mandato altro Parlamentario che, dopo pochi minuti, ripartì.

Nella decorsa notte sono stati arrestati i tre fratelli Danesi, litografi in via del Gambero. Si dice che, nella perquisizione, fu trovato un Proclama del re d’Italia.

Questa mattina si sparse la voce che Parigi avesse capitolato. Quindi da ciò si trasse argomento dal partito clericale per vagheggiare nuove risorse.


Ingresso degli Italiani in Roma.


20. — Questa mattina, alle 4 1|2, gl’italiani incominciarono l’attacco battendo in breccia, tra porta Pia e porta Salara. Il cannoneggiamento fu continuato ed orribile. Dopo 5 ore, resero praticabile la breccia, e, attaccati i papalini (zuavi) alla baionetta, con due scariche, li costrinsero alla fuga[1]. Poco dopo fecero sventolare la bandiera bianca e capitolarono: ma, non ostante la capitolazione, gli zuavi, a tradimento, fecero una scarica sopra una compagnia di bersaglieri uccidendo un maggiore Valenziani[2].

  1. I difensori di Porta Pia, i quali non avevano potuto allontanarsi prima dell’entrata dei soldati italiani, deposero le armi.
  2. Fu il maggiore Pagliari, comandante il 34° battaglione dei bersaglieri che venne ucciso mentre, in testa al suo battaglione,
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