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28 | elogio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Elogio della pazzia.djvu{{padleft:41|3|0]]a poco gli spiriti e il suco della vita esaurisce, All’incontro mirate un poco i miei stolti come sono pingui, lucidi e ben pasciuti, cosicchè sembrano al vederli veri Porci acarnanj[1]. Certamente questi felici mortali non sentirebbero alcun incomodo della vecchiezza, se niente affatto partecipassero al contagio de’ sapienti; ma pur troppo ciò accade: e che cosa fare? Si vede chiaramente, che l’uomo non è nato per godere qui in terra una perfetta felicità.
Ho ancora in mio favore la non lieve testimonianza di un famoso proverbio, il qual dice: Che la sola Pazzia ha la virtù di prolungare la giovinezza, quantunque fugacissima, e di ritardare moltissimo la malaugurata vecchiaia. Quindi ben si comprende, che non è senza fondamento quanto comunemente si dice de’ Belgi; poichè siccome in tutti gli altri uomini la prudenza cresce in ragione degli anni, in questi all’incontro la Pazzia è in proporzione della vecchiaia: cosicchè si può dire non esservi alcuna nazione al mondo nè più gioviale, nè più allegra di questa nel commercio della vita, nè che senta meno la noia degli anni. Mettiamo pure coi Belgi anche que’ popoli, che vivono sotto lo stesso clima e che hanno quasi le stesse maniere; voglio dire i miei Olandesi, de’ quali posso assolutamente vantarmi che siano i miei più fedeli adoratori. Nutrono per me tanto affetto e tanto zelo, che sono stati giudicati degni d'un epiteto derivato dal mio nome; e ben lontani dal vergognarsene, ripongano in esso la gloria loro principale.
Invochino dopo tutto questo gli stoltissimi mortali, sì, invochino Circe, Medea, Venere, l’Aurora;
- ↑ Porci acarnanj, poichè nei contorni d'Acarnania, città un tempo non molta lontana da Siracusa in Sicilia, si allevavano porci squisitissimi.