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LA FARSAGLIA
DI
MARCO ANNEO LUCANO.
LIBRO I.
L A Civil di Farsaglia orrida guerra,
E il fren lentato ai rei delitti io canto,
E un popol forte che la man vittrice
Armò contro se stesso e, sciolti i nodi
5D'ogni amistà, le consanguinee schiere
Coll'intere del mondo armate forze
Guerreggianti alla pubblica rovina,
E tutte contro lor rivolte a zuffa
L'aquile, i dardi e le Romane insegne.
10Quale furor, o cittadini, e quale[1]
Desio sì fiero di versar in faccia
Ai popoli nemici il Latin sangue?
E mentre si dovrian ritor le spoglie
A Babele orgogliosa, e invendicata
15Erra l'ombra di Crasso, armar vi piace
In guerre scevre di trionfi il braccio?
- ↑ Una invettiva sul bel principio di un Poema non si ritrova presso verun Poeta dei secoli di buon gusto. Ma nell'età di Lucano cominciava a decadere il secolo d'oro; dall'altra parte è difetto condonabile all'entusiasmo di libertà che animava Lucano.
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