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la rinascita 93

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Nel medioevo la Chiesa governava il mondo, e l’impero, se voleva essere riconosciuto dal popolo, doveva chiedere la benevolenza di Dio. Nelle dottrine del Machiavelli, lo Stato si serve della religione per governare con più forza. La religione — dice il Machiavelli — è « cosa al tutto necessaria a voler mantenere una civiltà » [1]. E aggiunge ancora « come la osservanza del culto divino è cagione della grandezza delle repubbliche, così il dispregio di quella è cagione della rovina di esse. Perchè, dove manca il timore di Dio, conviene che o quel regno rovini, o che sia sostenuto dal timore del Principe che supplisca ai difetti della religione » [2]. E si duole, lui Machiavelli in odor di ateismo e a cui doveva toccar più tardi di esser arso in effige sulle piazze, che l’Italia rovini, perchè la religione è soffocata dalla Chiesa. « La quale religione, se nei principi della repubblica cristiana si fosse mantenuta, secondo che dal datore di essa ne fu ordinata, sarebbero gli stati e le repubbliche cristiane più unite, e più felici assai che elle non sono. Nè si può fare altra maggiore congettura della declinazione di essa, quanto è vedere come quelli popoli che sono più propinqui alla Chiesa Romana, capo della religione nostra, hanno meno religione. E chi considerasse i fondamenti suoi, e vedesse l’uso presente quanto è diverso da quelli, giudicherebbe esser propinquo, senza dubbio, o la rovina, o il flagello » [3].

  1. (1) Discorsi, I, 11.
  2. (2) Discorsi, I, 11.
  3. (3) Discorsi, I, 12.
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