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canto primo | 17 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fingal poema epico di Ossian.pdf{{padleft:18|3|0]]
Al raggio occidental. Sembran le mamme
Due liscie, tonde, luccicanti pietre
215Che spuntano dal Brano;[n 1] e le tue braccia
Due tornite marmoree colonne,
Che sorgon di Fingalo entro le sale.
E donde vieni? l’interruppe allora14
La donzelletta dalle bianche braccia:
220Donde ne vieni, o Ducomàn, fra tutti
I viventi il più tetro? oscure e torve
Son le tue ciglia, ed hai gli occhi di bragia.
Comparisce Svaran? di’, del nemico
Qual nuova arrechi, Ducomàno? O Morna,
225Vengo dal colle, dal colle de’ cervi
Vengone a te; coll’infallibil arco
Tre pur or ne trafissi, e tre ne presi
Coi veltri della caccia. Amabil figlia
Del nobile Cormante, odimi: io t’amo
230Quanto l’anima mia: per te col dardo
Uccisi un cervo maestoso; avea
Alta fronte ramosa, e piè di vento.
Ducomàn, ripigliò placida e ferma
La figlia di Cormante: or via, non t’amo;
235Non t’amo, orrido ceffo; hai cor di selce,
Ciglio di notte. Tu Catbàr, tu solo
Sei di Morna l’amor, tu che somigli
Raggio di sole in tempestoso giorno.
Di’, lo vedesti amabile, leggiadro
240Sul colle de’ suoi cervi? in questa grotta
La sua Morna l’attende. E lungo tempo
Morna l’attenderà, ferocemente
Riprese Ducomàn: siede il suo sangue
Sopra il mio brando. Egli cadeo sul Brano:
245La tomba io gli alzerò. Ma tu donzella
Volgiti a Ducomàno, in lui tu fisa
Tutto il tuo core, in Ducomàn che ha ’l braccio
Forte come tempesta. Oimè! cadeo
Il figlio di Torman? disse la bella
250Dall’occhio lagrimoso; il giovinetto
Dal bel petto di neve? ei ch’era il primo
Nella caccia del colle? il vincitore
Degli stranier dell’oceàno?[n 2] ah! truce,
Truce sei, Ducomàn; crudele a Morna
255È ’l braccio tuo: dammi quel brando almeno,