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158 | vii - viaggio sentimentale di yorick |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu{{padleft:164|3|0]] la notte, [che] s’ottenebrava burrascosa, indusse[1] il mio vetturale, che vedeva l’indugio, a pernottare, cinque miglia piú in qua della sua consueta posata, in un pulito alberghetto ch’era di poco[2] fuor della strada.
E immantinente[3] pigliai possesso[4] della mia stanza da letto. Feci gran vampa di fuoco, chiesi da cena, e ringraziai la provvidenza che non m’avea fatto capitar peggio: allorché sopravenne[5] la carrozza d’una signora con la sua cameriera.
La locandiera, senza star molto sui convenevoli[6], me le condusse nella mia camera, ch’era l’unica infatti[7], di tutto quell’alberghetto, nella quale si potesse dormire. Entrando con esse, diceva che non v’era nessuno se non [8] un gentiluomo inglese, ma che v’eran due buoni letti ed un altro nello stanzuolo attiguo[9]. L’accento, con che raccomandava quel letto dello stanzuolo, non pareva di buon augurio: — Tuttavia — diceva ella — vi sono tre persone e tre letti, — e si riprometteva[10] che il signore vedrebbe di non guastar[11] dal suo canto le cose. Per non dar tempo a nessuna congettura[12] della signora, dichiarai di far quel piú ch’io poteva[13]. Il che non importava un’assoluta rinunzia della mia camera[14]: però volli[15] adempiere come padrone di casa agli uffici[16] dell’ospitalità, e pregai la signora perché sedesse, e le replicai, sinché accettò, [che si pigliasse][17] il luogo piú caldo; ordinai doppia legna[18] e mi raccomandai per piú larga cena alla locandiera [19] e perché ci favorisse una bottiglia del suo miglior vino. La signora, rifocillatasi[20] appena per cinque minuti, andava a voltare la faccia e guardava i due letti [21]: di volta in volta i suoi sguardi tornavano[22] piú perplessi. Io pativa per essa e per me, dapoiché[23] in pochissimo tempo quelle sue occhiate ed il caso stesso mi diedero assai da
- ↑ il che indusse ancor piú
- ↑ era poco
- ↑ immediatamente
- ↑ signoria
- ↑ quando arrivò — q. sopraggiunse
- ↑ senza badar molto alla convenienza — s. troppi rispetti — s. dilicatezze
- ↑ segue che esp.
- ↑ fuorché
- ↑ attiguo stanzuolo
- ↑ ed osava promettere
- ↑ d’accomodar
- ↑ dar corpo alle c.
- ↑ risposi avrei fatto quanto potevasi dal mio canto. — dichiarai che avrei fatto quanto dal mio canto io poteva.
- ↑ stanza
- ↑ stimandomi nel diritto di possessore, volli
- ↑ a’ doveri
- ↑ frase espunta, ma non sostituita
- ↑ che si raddoppiasse la l.
- ↑ mi r. alla l. perché la cena...
- ↑ poi che si fu r.
- ↑ cominciò a rivolgersi col viso a’ due l. — voltò la faccia verso i due l. — principiò a voltare la faccia e guardava verso i due l.
- ↑ e gli occhi suoi di v. in v. tornavano
- ↑ poiché