Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
lungo la francia e l'italia | 19 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu{{padleft:25|3|0]] sentirete cascare il cuore; voi, monsieur Dessein, ci patite quanto la macchina. —
Ho sempre notato che, ove il complimento abbia del dolce e del brusco, un inglese sta in sempiterno sospeso s’ei lo piglia o lo lascia. Un francese non mai: monsieur Dessein mi fece un inchino.
E rispose: — C’est bien vrai; ma io baratterei affanno per affanno, e giuntandoci. La si figuri, signor mio caro, s’io le vendessi un calesse che si sfasciasse prima ch’Ella fosse a mezza via di Parigi; la si figuri come mi starebbe il cuore, sapendo d’aver dato sí tristo saggio de’ fatti miei ad un uomo d’onore, e senza scampo vedendomi a discrezione d'un homme d‘esprit. —
La dose era condizionata a puntino secondo la mia ricetta; me la sono dunque sorbita; e, poi ch’ebbi restituito l’inchino a monsieur Dessein, ci siamo, senza altre sofisticherie di coscienza[1], incamminati verso la rimessa a dare un’occhiata al magazzino de’ suoi calessi.
IX
SU LA VIA
CALAIS
E’ pare che questo sia naturalmente un mondo tutto guerra; da che il compratore (foss’anche d’una meschina sedia da posta) non può muoversi fuor della porta per venire a un accordo col venditore, e non mirarlo subitamente con quell’occhio e con quella disposizione d’animo, con cui andrebbe seco ad eleggere il campo ne l’Hyde-park[2] a duellare. Quanto a me, spadaccino dappoco, né da stare a petto a monsieur Dessein, io