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DELLE


FRASCHERIE


FASCIO PRIMO.




P

ENAVA l’Asia in un secolo, che facea dubbio, s’era il tirannico, in cui regnava Caligola, ò ’l calamitoso, in cui egli[1] anhelava d’essere. I flagelli del Cielo crescevano di pari grado con l’humane ingordigie, come ne’ corpi infermi con l’ardore d’una febre s’avanza anche la sete. E perche, à parer di Solone,[2] l’egualità non fà mai guerra, la disuguaglianza de gli humori havea cagionata sì bellicosa intemperie alla tranquillità dell’Asia, che parevano rinovare a’ suoi irreparabili esterminij le rivali oppressioni d’un Mitridate e d’un Silla. A molti grandi, a’ quali pareva tolto l’essere, perche mancava loro la potenza di fare, altri alimenti non rimanevano, che sù i rimasugli de’ Sudditi. & à molti Sudditi, le cui faticose industrie erano cotidiani sacrificij

  1. Suet Tranq.
  2. Plut.
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