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246 Delle Frascherie

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Frascherie.djvu{{padleft:246|3|0]]praticata molto: ma perche lo stesso ad altri quesiti trapassando, non diede tempo di soggiunger di più tal fatto, richiese Teledapo à dire, in qual Natione d’Europa havess’egli trovati diffetti, ò virtù maggiori.

In quanto à ciò, rispose tosto Teledapo, havrei da dirvi molto, e credetemi, che per non offender me con le menzogne, & altrui con le censure, assai più lodevoli saranno sempre nella mia lingua le oscurità che le dichiarationi. Tuttavolta, s’hò da scoprirvi in semplici parole i miei sensi liberi, vi confesso, che il solo Italiano, quando è buono, non hà il megliore quando è pravo, non può il peggiore ritrovarsi, non è Virtù quando al bene si fissa, che perfettamente non imiti; non è sceleraggine, quando nel male acciecasi, che arditamente non intraprenda. La corruttione del suo ottimo è la pessima.

Nella indifferenza poi del genio verso gli stranieri, l’Italia è più scimunita Natione ch’io mi vedessi mai. Ne gli agibili del Mondo hanno ben poco frà loro gl’Italiani la [1] destrezza d’Alcibiade, col sapersi accomodare a diversità di Natura; mà con le forestiere Nationi pochi son gli Heterognathi, direbbono i Greci, che sappiano in un tempo magnare da una macella, e dall’altra. Appresso tutti il capri-


  1. Plut.
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