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L’interno del globo. 115

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Geografia fisica, Geikie 1878.djvu{{padleft:123|3|0]]oscurano il cielo; pietre, scorie, lapilli, sabbie e ceneri lanciati alle stelle, ricadono in tal guisa da ricoprire di denso strato il vulcano, e per centinaja di miglia il paese all’ingiro. D’un tratto, dal seno squarciato del monte sgorga un torrente di lava che si precipita giù pei fianchi, fino alla base del cono, portando ovunque l’incendio, la rovina, la desolazione e la morte. Così continua più giorni e settimane, finchè il vulcano, esausto, ritorna a riposarsi in quello stato di calma che abbiamo già descritto. Fig. 20. — Il Vesuvio prima della distruzione di Pompei.

259. Prima del 79 dell’êra volgare sorgeva, presso Napoli, una montagna che aveva la forma di un vulcano, con un largo cratere coperto di boscaglie (fig. 20). Nessuno si ricordava d’averlo visto nè fumare, nè emettere ceneri e lava, nè ad alcuno sarebbe caduto in mente che fosse davvero un vulcano come l’Etna e lo Stromboli. Borghi e città erano sorti ovunque all’ingiro sulla sua base verdeggiante, e i suoi dintorni erano divenuti luoghi di villeggiatura pei ricchi di Roma, at-

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