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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:124|3|0]]
«Io, Redento Albani, adulto, costruttore della macchina per la pioggia artificiale, figlio di Primo Albani, inventore delle stufe cittadine[1] chieggo legittimare con la cerimonia civile il matrimonio religioso da me precedentemente contratto con la adulta Fidelia Berretta, figlia di Terzo Berretta, Gran Proposto di Milano.»
CAPITOLO XI.
Due personaggi di tutti i tempi.
Quella mattina, il funzionario Torresani, Capo di Sorveglianza della Famiglia Olona, fu svegliato innanzi tempo da dodici squilli della campana elettrica.
— Caspita! — esclamò il vecchio balzando dal letto — il Gran Proposto mi chiama di buon’ora... Qualche cosa di serio!...
E il Capo di Sorveglianza si gettò sulle spalle un mantello grigio, si pose in testa un alto cilindro, poi, discese con passo celere la Cava[2], e fece levare un espresso per recarsi al Piccolo Campidoglio.
Il Torresani era un uomo di circa sessantacinque anni,
- ↑ Nella stagione invernale, in molte città dell’Unione si accendevano nelle principali vie, riparate da velarii trasparenti, delle grandi stufe, le quali sviluppavano un calore temperato ed igienico.
- ↑ La Cava è la stazione delle ferrovie sotterranee che attraversano la città in vari sensi. Queste ferrovie sono destinate al trasporto gratuito dei passeggieri e delle merci. È inutile avvertire che oltre alle ferrovie vi hanno anche altre strade sotterranee, per comodo dei conduttori delle carriuole a mano e delle piccole vetture. Queste servono più che ad altri, agli industriali ambulanti, i quali portano in giro oggetti voluminosi che sarebbero d’ingombro nella città.