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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:213|3|0]]
Non arrestiamoci a contemplare questi quadri, che rappresentano altrettanti capolavori. Il Virey ha sorpassato il vestibolo e già si è introdotto nel gabinetto di informazione occupato dalle emerite.
Le vecchie matrone seggono gravemente agli scrittoi. Donna Transita, là direttrice, sta per assiderai ad una piccola mensa in compagnia di un Commesso di bellezza arrivato in quel punto dalle Isole Mormoniche[1].
All’apparire del Virey, che portava sospeso al collo le insegne del suo ordine accademico, donna Transita fece un leggiero cenno di saluto gridando con voce secca alle emerite:
— Attenzione a questo...Czarre!...[2].
Il Virey espose brevemente la sua richiesta.
— Si tratta di un caso urgentissimo...Io domando un mandato di estradizione momentanea per una delle vostre alunne.
— Un mandato di estradizione! — ringhiò nuovamente la Direttrice; — veramente...all’ora della refezione...non dovrei...non potrei...
— Si tratta di un uomo che sta per morire — disse il Virey bruscamente — e a termini di legge...
— Non è il caso...non è il caso — interruppe donna Transita; — il nostro stabilimento, nol dico per vantarmene, può esser preso a modello di ordine e di disciplina...La carità delle nostre alunne non ha mai esitato dinanzi al sacrifizio...
E volgendosi ad una delle emerite: «A te, Miracolosa! Sia fatto il beneplacito del postulante! Trecento lussi all’ora per la martire...e le buone grazie dello czarre pel nostro incomodo».