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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:215|3|0]] delle donne, ai sussurri delle vesti, al giocondo tintinnio delle suppellettili.
Le leggi dell’Istituto esigono che all’ora della refezione il sesso forte si tenga in disparte. Ma vi hanno alle finestre ed ai balconi degli spettatori, che fumando il loro fragola[1], contemplano dall’alto il lieto spettacolo, lanciando motti e sorrisi alle belle commensali.
Il divieto di scendere al piano—terra durante la refezione delle suore, non poteva estendersi ai visitatori premuniti di un mandato legale.
Al momento in cui le ancelle si accingevano ad esportare dalle mense il desiderium[2], l’illustre Virey avea quasi compiuta la sua rassegna di donne. Raffrontando col ritratto fotografico di Fidelia le svariate sembianze che si offrivano al suo sguardo, egli procedeva esitante e turbato. In quel giardino di bellezze viventi non vi era dunque una forma che riproducesse i divini contorni della estinta fidanzata dell’Albani?...
Ma un lampo di gioia irradia improvvisamente la fronte dello scienziato. Il tipo che egli va cercando gli sta dinanzi: ecco la realtà che potrà surrogare una idea; ecco la donna meglio adatta per sostituirsi ad una larva...
- ↑ Zigaro refrigerante che produce un momentaneo assopimento negli organi simpatici del cervelletto.
- ↑ Si chiama desiderium il primo piatto che ai lauti pranzi viene recato sulle mense allo scopo di stimolare l’appetito. Questo piatto suol essere ordinariamente un cinghiale, un daino od un pezzo di arrosto, dal quale esalano gli aromi più eccitanti. Lo si imbandisce al principiare del pranzo perché la sua vista e le sue esalazioni provochino l’appetito; ma dopo pochi istanti, gli scalchi lo esportano intatto dalla sala, mentre ai commensali delusi viene offerto un cervello di piccione, o un uovo di passero, o una lingua di usignuolo, od altro frammento di vivanda omeopatica che ordinariamente si perde fra i denti. Il desiderium suol ricomparire sulla mensa alla fine del pranzo, e allora prende il nome di satietas e viene respinto con un grido di orrore.