Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 92 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu{{padleft:94|3|0]]
Fidelia non rispose.
— È l’ora legale — disse il più giovane dei personaggi... — Il richiamo dello vergini suona tuttavìa...
— Sempre da capo con queste vostre teorie della legalità! — proruppe il vecchio con accento di stizza... — Io rispetto le leggi, e mi adopero con tutto lo zelo per farle rispettare dalla famiglia; ma fra un padre ed una figlia i doveri ed i diritti non vanno misurati alle norme del codice. L’amore che io porto a Fidelia mi impone di ricordarle che l’aria della notte è nociva alla salute, e quand’anche non vi fossero per lei altri pericoli andando in volta ad ora sì tarda, questo solo basterebbe perché ella dovesse piegarsi a’ miei desiderii.
— Eravamo uscite un po’ tardi dal circolo... Luce e Viola mi hanno invitata ad accompagnarle fino al Larietto per vedere gli apparecchi della macchina...
Fidelia articolava a stento le parole. Ella appoggiò il suo braccio a quello del padre, e tutti insieme entrarono nella sala.
— Figliuola mia — disse il vecchio assestandosi in un pieritto [1], mentre Fidelia si coricava sovra un divano di velluto — non vorrei che queste scappatelle notturne si rinnovassero troppo spesso... So che tu mi vuoi bene... Spero che la voce dell’affetto figliale in avvenire preverrà di due o tre ore il richiamo delle campane... Vedete, Gran Prestinaio; non vi pare che mia figlia abbia un viso da febbre terzana?
— Più pallida, più estenuata... difatti...
- ↑ Pieritto è un mobile di casa, la cui invenzione data dall'anno 1924. In esso l'uomo può riposarsi, senza piegare il corpo, né costringere i visceri ed i vasi sanguigni a spostature o pressioni insalubri. L'uomo vi si mantiene costantemente nella sua posizione verticale, appoggiato alle grucce elastiche, su cui le ascelle ed altre prominenze inferiori vengono sostenute.