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Del Gemelli. 407

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu{{padleft:439|3|0]]gendosi l’Imperadore il collo, con una fascia, egli medesimo si strangolò, in età di 36. anni; e insieme con lui l’Imperio, e tutta la sua famiglia, numerosa di ottanta mila, poco a poco venne a perire.

Col di cui esemplo il supremo Kolao medesimamente s’appiccò, ed altrove la Regina, e’ fedeli Eunuchi. Il Regio cadavere, ricercato nel seguente giorno, casualmente si trovò; e portato in presenza del Tiranno, assiso in Trono, fu con molte ingiurie vilipeso.

A’ due ultimi figliuoli (essendo il primogenito fuggito) fece tagliar la testa; e uccisi poscia tutti i Ministri, espose la Città al furore; e incontinenza della milizia.

Cade in acconcio[1], in considerando il funesto fine di questa famiglia, il detto della Sapienza: Per ea, quæ deliquerit, per ea et punietur; poiché ella, da plebea condizione, salì al Trono Imperiale; per industria d’un suo Antecessore, il quale da abbietto servo di Bonzi, fattosi conduttor di ladroni, scaccionne la famiglia Yven, de’ Tartari Occidentali (che avea regnato 89. anni) e fondò la famiglia Mim; che per 21. Imperadori, in 276. anni (come altrove si disse) continuò a


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  1. P. Couplet. in Præf. ad Sinicam chronol. pag. 35.
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