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Del Gemelli. 441

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CAPITOLO OTTAVO.

Ricchezze dell’Imperador della Cina.


C

Hiunque ha fior di senno, non potrà dubbitare, che l’Imperador della Cina sia il più ricco Monarca del Mondo; non solo per la grandezza del suo Imperio, ma perche i vassalli, non che l’ubbidiscono alla cieca, ma l’adorano. Dissi, l’adorano[1], nè senza gran fondamento; poiche di presente, gl’Imperadori della Cina sono in possesso di deificare chi più loro aggrada; siccome anticamente faceva il Senato Romano. Nel tempo, ch’entrò in Cina il Padre Matteo Ricci, vidi questa empietà dell’Imperador Ván-Lié, allora regnante. Avea egli fatto morire un Colao, detto Cham Kiu chem, per una prattica tenuta con sua madre. La Dama dolente della morte del Colao, e per lo timore d’un simile fine; cadde inferma, et indi a pochi giorni se ne morì. Adunque l’Imperadore, per ristabilire, con qualche onore straordinario, la riputazione di sua madre, la dichiarò solennemente Kieú Liên pusa; cioè Dea di nove fiori: sicchè oggidì si veggono Templi,


eretti     

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  1. P. Magaill. nouvell. Relat. de la Chin. c. 16. pag. 265.
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