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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:361|3|0]]egli capitò da Carlotta, e la trovò sola. Ell’era occupata a mettere in assetto alcuni balocchi, destinati in regalo alle sue sorelline. Werther parlò del piacere, che i bimbi ne avrebbero, e ricordò i tempi, in cui l’aprirsi inaspettato dell’uscio, e la comparsa d’un bell’albero carico di lumi e di dolci e di mele[1], solevano cagionargli così vivi trasporti di gioia!

  1. Pio costume casalingo de’ popoli settentrionali, imitante per avventura i verdi ramoscelli, che diedero origine alle strenne del capo d’anno romano, e i doni di idoletti e figurine emblematiche (sigilla), e fors’anco di candelabri intarsiati d’esse, soliti a distribursi ne’ Saturnali, i quali cominciavano il 17 decembre d’ogni anno, e duravano, a principio, un giorno, poi tre, indi, ai tempi di Caligola, cinque, e finalmente sette, sotto il dominio degli altri Cesari: dunque dal 17 al 23 decembre. Celebravansi queste feste al tempio di Saturno, in mezzo ad una quantità di ceri, ardenti intorno al simulacro del nume; e gli uomini in que’ giorni, scontrandosi per
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