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werther.
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Un’ora forse di cammino dalla città è un paesello, che chiamano Wahlheim[1]. La sua giacitura sul pendio d’un colle è amenìssima, e là dove comincia il sentiero che ti conduce alla falda, l’aspetto di tutta intiera la valle ti si presenta allo sguardo in modo veramente incantevole. Una onesta taverniera, a cui l’età non ha sfiorata la piacevolezza nè l’allegria, ti mesce vino, birra e caffè; ma ciò che più ti seduce ancora, sono due tigli, che coi loro fronzuti rami velano d’ombre la piazzetta che si stende innanzi la chiesa, sparsa dintorno di case rusticane e

  1. Non si dia briga il lettore d’indagare i luoghi che qui sono citati; perocchè si è stimato conveniente di mutare i veri nomi che si leggono nel manoscritto originale. (Nota dell’editore tedesco.)
    Dal libro intitolato «Goethe e Werther»
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