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SCENA XIX[1].

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Eleonora. Perchè no? Se mio padre ecc.

Beatrice. Ditemi, avete voi veduto Florindo mio figlio?

Eleonora. Sì, signora, l’ho veduto.

Beatrice. Vi pare che sia un giovine di buon garbo?

Eleonora. Non ho trattato con lui lungamente.

Beatrice. Il suo viso vi piace?

Eleonora. A una fanciulla onesta gli uomini non hanno a piacere.

Beatrice. Ma non volete voi maritarvi?

Eleonora. Se mio padre lo vorrà, mi mariterò.

Beatrice. Se vostro padre vi destinasse ecc.

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Beatrice. Ma voi perdonatemi, la intendete male.

Eleonora. A obbedir a mio padre so che la intendo bene.

SCENA XX[2].

Florindo e dette.

Florindo. Signora madre. (di dentro)

Beatrice. Che vuoi, figlio mio? È un pezzo che sei venuto?

Florindo. E tanto che non posso più.

Beatrice. Abbi pazienza.

Florindo. V’ho da dir una parola ecc.

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SCENA XXI[3].

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Rosaura. Io non avrei avuto questo cuore; ch’è un giovine tanto savio.

  1. Corrisponde alla sc. XVIII delle edd. Pasq., Zatta ecc.
  2. Corrisponde alla sc. XIX delle edd. Pasq., Zatta ecc.
  3. Corrisponde alla sc. XX delle edd. Pasq.. Zatta ecc.
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