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L'AVVOCATO VENEZIANO 479

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ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Camera del Giudice, con tre tavolini e varie sedie.

Alberto in abito nero. Un Sollecitatore[1] con delle scritture. Un Servitore col ferraiuolo dell’Avvocato sul braccio, che resta indietro. Florindo e Lelio.

Florindo. Questi nostri avversari ancor non si vedono.

Alberto. Xe ancora a bonora. La varda, vinti ore adesso.

Lelio. Mi dispiace che non abbiate voluto desinare.

Alberto. Co parlo dopo pranzo, no magno mai.

Florindo. Ecco gli avversari.

  1. Lo Stesso che interveniente. V. vol. I, p. 270, della presente ed.
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