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554 ATTO PRIMO

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1909, IV.djvu{{padleft:568|3|0]] e col vostro stil particolar v’avè sempre fatto onor, onde tra vu e mi possibile che no scoverzimo qualche raggio de bona fortuna?

Corallina. Eh, caro marito, al giorno d’oggi la povera poesia non si considera un fico.

Tonino. Eppur mi me son innamorà in vu per causa della poesia.

Corallina. Mi dispiace avervi data una dote così cattiva.

Tonino. La dota che m’ave dà, la xe poca, ma la me piase.

Corallina. Se[1] vi piace, è tutta per voi. Ma ecco mio fratello.

SCENA IX[2].

Arlecchino e detti.

Arlecchino. Signori virtuosi, li riverisco.

Corallina. E così?

Arlecchino. Come stali d’appetito?

Tonino. Sè qua sempre colle vostre barzellette.

Corallina. E così del fazzoletto come è andata?

Arlecchino. L’è andà.

Corallina. L’avete esitato?

Arlecchino. L’ho esità.

Corallina. Come?

Arlecchino. Ve dirò. Son andà in piazza, e per farme passar la fame, son andà a veder Purichinella. Un galantomo che m’ha visto el fazzoletto in scarsella, el s’ha imaginà che lo volesse esitar, e per liberarme dalla fadiga de contrattar, el me l’ha tolto e el me l’ha portà via.

Tonino. I v’ha robà el fazzoletto?

Arlecchino. Credo che tolto e robà voia dir l’istesso.

Corallina. E mi dite che l’avete esitato?

Arlecchino. In sta maniera l’ho esità seguro.

Corallina. Povera me! come mangeremo?

  1. Così Bett. Tutte le altre edd.: Sì, vi piace.
  2. Sc. V nell’ed. Bett.
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