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PAMELA 99

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SCENA XV.

Monsieur Longman, Isacco e detti.

Isacco. Signore, il cavaliere Ernold desidera di passare.

Bonfil. Venga. Non sarebbe venuto mezz’ora prima.

Longman. Gran cose ho intese, signore!

Bonfil. Pamela è la vostra padrona.

Longman. Il cielo mi dia vita, per farle conoscere il mio rispetto e la mia obbedienza.

Bonfil. (Longman è un uomo da bene). (da sè)

SCENA XVI.

Madama Jevre e detti.

Jevre. È permesso che una serva antica di casa sia a parte anch’essa di tanto giubbilo?

Bonfil. Ah Jevre! Ecco la vostra cara[1] Pamela.

Jevre. Oh Dio! Che consolazione! Che siate benedetta! Lasciate che vi baci la mano.

Pamela. No, cara; tenete un bacio.

Jevre. Siete la mia padrona.

Pamela. Vi amerò sempre come mia madre.

Jevre. L’allegrezza mi toglie il respiro.

SCENA XVII.

Il cavaliere Ernold e detti.

Ernold. Milord, io ho sentito nell’anticamera delle cose straordinarie; delle cose che m’hanno inondato il cuore di giubbilo. Viva la vostra sposa, viva la contessa d’Auspingh. Deh permettetemi, madama, che in attestato del mio rispetto vi baci umilmente la mano.

  1. Bett. ha solo: la vostra.
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