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222 ATTO PRIMO

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Rosaura. Voi siete un giovane pieno d’ottime qualità, ma credetemi che il giuoco vi rovina. Tutti dicono che non abbadate alla vostra casa, che trascurate i vostri interessi, che perdete i denari ed il tempo, ed io certamente per causa del giuoco non posso lodarmi di voi... Signor Florindo... Oh meschina me! Si è addormentato. Poverino! Non avrà dormito la notte, non ho cuore di risvegliarlo.

Florindo. Sette. Non v’è[1] altro. (dormendo e sognandosi)

Rosaura. Egli sogna.

Florindo. Sette, no, no. (come sopra)

Rosaura. Anche dormendo il giuoco lo tormenta.

SCENA IX.

Brighella e detti.

Brighella. Signor...

Rosaura. Zitto. (sottovoce a Brighella)

Brighella. Cossa vol dir? (sottovoce)

Rosaura. Florindo dorme. Poverino, non lo svegliate.

Brighella. E pur bisognerà desmissiarlo.

Rosaura. Per qual causa?

Brighella. Per causa soa de ela. Ho visto dal balcon vegnir verso de sto casin sior Pantalon so sior padre. Se el vien qua e che el la trova, la vede che desordene.

Rosaura. Oh povera me! Se mi trova, sono perduta.

Brighella. Desmissiemolo.

Rosaura. No, no, lasciatelo dormire. Io partirò. E Colombina dov’è?

Brighella. In camera de mia muier.

Rosaura. Presto, presto, vado via. Se l’incontro colla maschera, non mi conoscerà.

Brighella. No la vol desmissiar sior Florindo?

Rosaura. No, non vi è tempo da perdere. Salutatelo da parte

  1. Pap., Savioli, Zatta ecc.: va.
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