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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu{{padleft:157|3|0]]
Corallina. Sì, per causa della tua lingua.
Arlecchino. Mo cossa t’oggio fatto[1] colla lingua?
Corallina. Chiacchierone! Cosa hai raccontato a Brighella?
Arlecchino. Mi no gh’ho dito altro che quel che ti m’ha dito ti.[2]
Corallina. Bravo! ed egli l’ha raccontato al padrone vecchio.
Arlecchino. Ma mi no gh’ho miga dito che el ghe lo diga.[3]
Corallina. T’ho pur detto io, che tu non lo dicessi a nessuno.
Arlecchino. Gnanca[4] a Brighella?
Corallina. Ho detto a nessuno, a nessuno.
Arlecchino. I dis che ogni regola gh’ha la so eccezion, credeva de poderlo dir almanco a uno.[5]
Corallina. Sei un balordo.
Arlecchino. Ti vedi ben, semo paesani, semo camerada, el me vol ben, me conseio con lu.[6]
Corallina. Non occorr’altro. Confidati nel tuo Brighella; e con me, chi ha avuto ha avuto.
Arlecchino. Ma la dota mi non l’ho avuda.[7]
Corallina. E non l’averai nemmeno.
Arlecchino. Cossa vut che fazza de ti[8] senza la dota?
Corallina. Quello che io farò di te.
Arlecchino. Che voi mo dir?[9]
Corallina. Ti mando al diavolo.
Arlecchino. E mi dove t’oi da mandar?[10]
Corallina. Ignorante!
Arlecchino. Et[11] in collera. Corallina?
Corallina. Non esser buono da tacere un segreto.
Arlecchino. Via, compatissi[12]; fa conto che sia una donna.
Corallina. Io i fatti miei non li dico a nessuno.
- ↑ Pap.: Che cosa ho fatto io ecc.
- ↑ Pap.: Io non gli ho detto altro, se non quello che tu dicesti a me.
- ↑ Pap.: Ma io non gli ho detto che lo dicesse.
- ↑ Pap.: Neanche.
- ↑ Pap.: Dicono che ogni regola ha la sua eccezione, credevo di poterlo dire almeno a uno.
- ↑ Pap.: Vedi bene, siamo della stessa patria, siamo di camerata, mi vuol bene, ed io mi consiglio con lui.
- ↑ Pap.: La dote io non l’ho avuta.
- ↑ Pap.: Che vuoi che faccia di te ecc.
- ↑ Pap.: Che vuol dire?
- ↑ Pap.: Ed io dove devo mandarti?
- ↑ Pap.: Sei.
- ↑ Pap.: scusami.