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36 ATTO PRIMO

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Valerio. Per un uom qual voi siete, questo è pensier che vaglia?

Non vedete, signore, che quel foco è di paglia?
Non bastavi per voi che siansi dichiarati
E serbinsi costanti i saggi e i letterati?
Ah, questa gloria sola ogni disgusto[1] avanza.
Moliere. Del pubblico m’affligge la facile incostanza.
Valerio. Il pubblico, il sapete, è un corpo grande assai.
Tutti membri perfetti non ha, non avrà mai.
Moliere. Orsù, andiamo a raccorre quanti faran rumori.
Per il cartello esposto, i garruli impostori.
Valerio. Questa commedia vostra ognun vedere aspetta.
Moliere. Che bel piacere, amico, è quel della vendetta!
Però vendetta tale, che il giusto non offenda,
E che utile a’ privati e al pubblico si renda;
E solo in questa guisa io soglio vendicarmi:
La verità e l’onore sono le mie sole armi. (parte)
Valerio. Armi di lui ben degne, di lui ch’ebbe da’ numi
La forza di correggere i vizi e i rei costumi;
E il dolce mescolando alla bevanda amara,
Fa che l’uom si diletti, mentre virtute impara, (parte)

Fine dell’Atto Primo.

  1. Bett.: spiacere.
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