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Lelio. Andiamo, signor Dottore, a stendere il primo atto per la divisione. Non vedo l’ora d’esser padrone del mio. (parte)

Corallina. Signor Dottore.

Dottore. Che cosa ci è?

Corallina. Se vi basta l’animo di far andar via Brighella, vi do due paoli.

Dottore. Due paoli? Vi pare che io sia un Dottore da due paoli? Mi maraviglio! Il dottore Balanzoni è un uomo conosciuto; è un uomo sperimentato, stimato, considerato. Due paoli a me? Fraschetta! La sarà la paga che danno a te, per portar le ambasciate che tu sai. (parte)

SCENA XI.

Corallina, poi Arlecchino.

Corallina. Povero asino colla toga. Non mi servirei di te nemmeno per copiare una canzonetta. Ecco qui, per guadagnare ha messo in capo ai padroni di fare una lite. Che cosa importa a me che si dividano? Se non va via Brighella, non guadagno il mio punto.

Arlecchino. O de casa. (di dentro)

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ATTO TERZO.

SCENA II[1].

Il Conte Ottavio ed il Dottore.

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Ottavio. Dunque sarò io obbligato a restituire la dote, a dividermi col nipote, e a render conto della mia amministrazione?

Dottore. Oh pensi lei! Nemmeno per ombra. Con tutta la ci-

  1. Vedasi a pag. 365.
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