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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XI.djvu{{padleft:125|3|0]]
L'AUTORE
A CHI LEGGE.[1]
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'UOMO propone e Dio dispone: dicesi comunemente, ed è un’evangelica verità. Aveva io proposto di sollecitare la stampa dell’Opere mie, per terminare velocemente i quattro restanti Tomi al compimento dei dieci[2]; ma Dio ha disposto che io cadessi malato in Bologna, e che per troppa sollecitudine di mandare ad effetto le mie proposizioni, partendo di là non bene guarito, ricadessi poi più neramente in Modena, dove un intero mese, fra il male e la convalescenza, ho dovuto perdere miseramente. Buon per me che l’assistenza di due valorosi medici, il Signor Dottore Beraldi l'uno, l’altro il Signor Dottor Moreali, hanno conosciuto il male a principio, e con una cavata di sangue a tempo, hanno impedito che il decubito catarrale al petto producesse la fatalissima infiammazione. Se a Dio fosse piaciuto di arrestare il corso de’ giorni miei, dove sarebbesi udito suonare a lutto, e dove suonare a festa; chi di bruno ammantandosi, e chi di lieto color di rosa. Tu dunque hai degli inimici, dirà taluno. E chi non sa che ne ho pur troppo? E di quelli ne ho, che mossi non sono nè da ragione, nè da interesse, nè da politica, nè da soggezione, ma, o per effetto di antipatia, o per naturale disposizione di un animo portato all’odio. Fra quelli evvi un cartaio[3] in Venezia, con cui non ho mai trattato, non ho mai parlato nemmeno, eppure mi perseguita quel poco che può, strapazza le Opere mie, forse
- ↑ Uscì questa prefazione in testa alla commedia, nel t. VII (1754) dell’ed. Paperini di Firenze.
- ↑ Intendevi dell’ed. Paperini.
- ↑ Nel t. VIII (1755) dell’ediz. Bettinelli, dove fu rist. questa prefazione, si legge la seguente nota dell’editore stesso: «E noto che questo cartajo non ha alcun effetto d’antipatia coll’Autore di questa Prefazione, e che non ha alcuna disposizione d’animo portata all’odio. O non avrà neppur parlato di lui, o se avrà pronunciata la sua opinione, l’avrà fatto certamente secondo i principj della carità: perchè è un galantuomo dignissimo, che di proposito attende agli affari del suo floridissimo negozio, saggio, ragionevole, civile, ed incapacissimo d’inferir alcun danno alla fama del suo prossimo. Perdoni il Sig. Autore: la verità piacer dee a tutte le genti oneste e da bene».