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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XII.djvu{{padleft:437|3|0]]
L'AUTORE
A CHI LEGGE.[1]
UESTA commedia, quantunque scritta nel vernacolo veneziano, non è delle più difficili a capirsi da quelli che veneziani non sono. Le frasi sono popolaresche, è vero, ma non dell’infima plebe, ed ho veduto per esperienza, che in varie parti dell’Italia è stata sulle scene felicemente intesa. Ciò non ostante, per qualcheduno avrebbe forse bisogno di quel Vocabolario che ho già promesso[2]
e che avrei voluto in quest’anno perfezionare. Ma chi poteva mai prevedere che dovess’io essere in quest’anno medesimo chiamato in Roma, a dirigere le mie Commedie nel Teatro di Tordinona?[3] Questa cosa io la desiderava da lungo tempo, ma non avrei ardito di domandarla. So quanta bontà si ha per me in quella illustre Metropoli, in cui fioriscono i begl’ingegni, ma posso ragionevolmente temere, che coll’ andar del tempo si scoprano i miei difetti. Tuttavolta sono tanti i motivi che mi persuadono, che supplito ai miei impegni in Venezia, andrò a godere in quest’anno le magnificenze di quella vasta città, che mi vergogno di non aver ancora veduta.[4]
- ↑ Fu stampata questa prefazione in testa alla commedia nel t. V (1758) dell'ed. Pitteri di Venezia.
- ↑ Vedasi prefazione alle Massere, nel presente volume.
- ↑ Memorie di C. G. con note di G. Mazzoni, Firenze, 1907, vol. II, pp. 97-99 e 387-8.
- ↑ Il Goldoni partì da Venezia per Roma ai 23 novembre 1758, secondo i Diari inediti del Gradenigo.