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430 ATTO QUINTO

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Anzoletta.   Via, sareu più zelosa?

Tonina. Eh, ghe xe tempo ancora avanti che el la sposa.
No ghe xe delle gondole? Se s’ha da star fin dì,
Voggio star da mia posta, e mio mario con mi.
Andreetta. Gh’avere tempo a casa.
Felippo.   Sè una gran secatura.
Una muggier zelosa? piutosto in sepoltura.

SCENA VII.

Ottavio, Brigida, Giacometto e detti.

Ottavio. Tutto è già preparato.

Giacometto.   Deboto andemo via.
Tonina. (Velo qua, cole done sempre el xe in compagnia).
Vegnì qua, Giacometo.
Giacometto.   Coss’è? cossa xe sta?
Tonina. Fina che andemo via, no ve partì de qua.
Giacometto. Ligheme ale carpete[1].
Toni.   Eh, so chi sè, fradelo.
Giacometto. Cossa songio, patrona?
Tonina.   Sè pezo de un putelo.

SCENA ULTIMA.

Lelio e detti.

Lelio. Siete qui? da per tutto vi cerco, e non vi trovo.

(a Brigida)
Brigida. Da mi cossa voressi?
Lelio.   Vi è qualcosa di nuovo?
Ottavio. Certo, amico carissimo, vi è qualche novità.
Ella ha per maritarsi le sue difficoltà.
Più di cento ragioni mi ha detto in confidenza.
Per cui di maritarsi ha qualche renitenza.
Lelio. Quali son questi obbietti?

  1. Alle gonnelle: v. pag. 370, n. 3.
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