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I RUSTEGHI 81

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ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Camera di Lunardo.

Lunardo, Canciano e Simon.

Lunardo. Se tratta de onor, se tratta, vegnimo a dir el merito, de reputazion casa mia[1]. Un omo della mia sorte. Cossa dirai de mi? cossa dirai de Lunardo Crozzola?

Simon. Quieteve, caro compare. Vu no ghe n’ave colpa. Xe causa le donne; castighele[lower-alpha 1], e tutto el mondo ve loderà.

Canciano. Sì ben, bisogna dar un esempio. Bisogna umiliar la superbia de ste muggier cussì altiere, e insegnar ai omeni a castigarle.

Simon. E che i diga pur, che semo rusteghi.

  1. Castigatele.
  1. Così l’ed. Pasquali. Ed. Zatta: de reputazion de casa mia.
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