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498 ATTO PRIMO

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1915, XX.djvu{{padleft:510|3|0]] zione, la bontà che ha per te tuo[1] padre. Ma la farò fare a mio modo.

Anselmo. (Vien gente, sarà bene[2] ch’io mi ritiri in camera ad aspettar la carrozza). (s’incammina verso l'appartamento)

Pandolfo. Non si poteva immaginare un espediente più bello per maritarla[3], ed ella si chiama offesa. Balorda, ignorante[4].

Anselmo. (Cosa[5] vedo? Pandolfo? È egli sicuramente).

Pandolfo. (Finalmente comando io).

Anselmo. Pandolfo!

Pandolfo. Oh, signor Anselmo![6]

Anselmo. Voi qui?

Pandolfo. Voi a Parigi? Oh che piacere[7] ch’io provo nel rivedervi! Lasciate che vi dia un abbraccio[8]. (vuol abbracciarlo)

Anselmo. Oh, oh, Pandolfo! gradisco il vostro buon cuore, ma voi non mi avete mai abbracciato[9] con simile confidenza.

Pandolfo. È vero, ma ora non sono più quel ch’io ero[10] una volta.

Anselmo. E che cosa siete poi diventato?[11]

Pandolfo. Con vostra buona grazia mercante[12]. (con un poco d’orgoglio)

Anselmo. Bravo, mi consolo infinitamente con voi. Siete ricco?

Pandolfo. Non sono ricchissimo, ma ho una figlia da maritare, alla quale potrò dare, senza incomodarmi, dodici mila scudi di dote.

Anselmo. E come avete fatto ad ammassare tutto questo danaro? I vostri principi sono stati meschini.

Pandolfo. Vi dirò: io ho avuto l’onore di essere impiegato nel vostro negozio.....

Anselmo. E prima nella mia cucina.

Pandolfo. Non prendiamo le cose sì da lontano[13]; quando mi sono licenziato da voi a Barcellona, io aveva messo da parte qualche danaro.....[14]

  1. C. s.: per te un ecc.
  2. C. s.: Vien gente: sarà meglio ecc.
  3. C. s.: per maritarla bene.
  4. C. s.: Balorda! ignorante! sciocca! Segue l’indicazione: parlando come sopra.
  5. C. s.: Che vedo?
  6. C. s.: Signor Anselmo!
  7. C. s.: oh che piacere, oh che contento ch’io provo ecc.
  8. C. s.: che io vi abbracci.
  9. C. s.: abbracciato mai.
  10. C. s.: quel che ero.
  11. C. s.: siete voi divenuto.
  12. C. s.: un mercante.
  13. C. s.: così di lontano. Quando ecc.
  14. C. s.: qualche danaro; così... sì signore..
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