< Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1922, XXI.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

LA BURLA RETROCESSA 325

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1922, XXI.djvu{{padleft:331|3|0]]

ATTO SECONDO.

SCENA PRIMA.

Agapito solo.

(Apre la porta colla chiave, ed entra pian piano, guardando qua e là se vi è nessuno, e guarda nella camera di fondo, cioè dalla porta di detta camera, senza entrare, e poi guarda alla scena, dove Gottardo diceva essere la cantina, e assicuratosi si avanza, e dice: E andato via; non vi è nessuno. Potrò prendere la mia chiave. (la cerca sul tavolino e per terra) Diavolo, non c’è più la mia chiave, o che Gottardo l’ha messa via in qualche luogo, o che se l’è messa in tasca credendola la sua. Mi dispiace per il mio orologio, ma non importa, per oggi ne farò di meno; e questa sera, se non avrò la mia chiave, farò aprire da un fabbro[1] e domani farò cambiare la serratura, intanto vo’ pre-

  1. Ed. Zatta: fabro.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.