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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu{{padleft:592|3|0]]
Bellisario. Senti, Signor...
Giustiniano. Non più, già troppo intesi, ecc.
. . . . . . . . . . . . .
...Della tua reità son gli occhi miei. (via
SCENA XV[1].
Bellisario solo.
. . . . . . . . . . . . .
Io non voglio temer chi la mia morte
Minaccia, è ver; ma chi l’onor, la fama,
Tenta levarmi, e la mia gloria offende,
Temer m’è forza, e paventar tremante.
Apprenda ognun da ciò, che non v’è al Mondo ecc.
. . . . . . . . . . . . .
...Armi già tutte dalla Donna usate. (via
Fine dell’Atto Secondo.
- ↑ Corrisponde alla sc. XII, ultima del 3. atto.